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PAC Milano: nuovo Comitato Scientifico e il programma 2018-2019

PAC Milano: nuovo Comitato Scientifico e il programma 2018-2019

Autore: Paola C. Manfredi - Redazione Cultura
Data: 01/11/2017 07:14:28

 

PAC MILANO:
IL NUOVO COMITATO SCIENTIFICO
E IL PROGRAMMA 2018-2019
 
The story goes on … Il PAC - Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano - la storica e prestigiosa sede espositiva pubblica milanese per l’arte contemporanea, inaugurata su progetto di Ignazio Gardella nel lontano 1954, continua inarrestabile a narrare le ultime tendenze artistiche del XXI secolo e a celebrare i suoi protagonisti.
 
Archiviata con successo, di pubblico e di critica, la stagione precedente, il PAC si presenta ora alla città con un nuovo comitato scientifico e, per la prima volta, un programma espositivo che si estende ad un biennio. Un nuovo gruppo di lavoro che – sotto la supervisione del Direttore Domenico Piraina– è stato chiamato a tracciare le linee guida della prossima attività della Kunsthalle milanese, con uno sguardo vigile a quella che è stata la migliore tradizione storico-espositiva del PAC, caratterizzata da uno stile di forte sperimentazione e di anticipazione di tendenze, e con un’attenzione costante ai nuovi scenari dell’arte contemporanea, intraprendendo strade inedite e affrontando temi attuali e spesso controversi. «Un nuovo Comitato Scientifico per continuare ad offrire alla città una programmazione di lungo respiro e di grande qualità, un lavoro di squadra per potenziare sempre più il ruolo del PAC come uno dei protagonisti d’eccellenza della scena artistica italiana e internazionale, centro di ricerca capace anche di sperimentare e di osare – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno–. Abbiamo scelto un gruppo di professionisti affermati e autorevoli, in grado di garantire a Milano e al PAC una visione sempre più consolidata e specifica nel vasto panorama internazionale dell’arte contemporanea».
 
IL NUOVO COMITATO SCIENTIFICO  
Il nuovo Comitato Scientifico è composto da cinque autorevoli rappresentanti del mondo dell’arte contemporanea: Ferran Barenblit, direttore del Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona (MACBA); Silvia Bignami, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università degli Studi di Milano; Emanuela De Cecco, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bolzano; Iolanda Ratti, conservatrice del Museo del Novecento di Milano; Diego Sileo, curatore del PAC. La scelta dei quattro membri esterni del Comitato è stata il frutto di un’attenta analisi e riflessione da parte dell’Istituzione, che – in accordo con le direttive dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano – ha privilegiato alcuni precisi campi di interesse e di indagine: la visione internazionale e l’ampio respiro politico-culturale di un importante museo estero; la ricerca, la formazione didattica e la critica d’arte (anche quella più militante e sperimentale) garantite dalle nostre università; il consolidamento e lo sviluppo di fondamentali e preziose collaborazioni tra le realtà museali della nostra città.
 
IL NUOVO PROGRAMMA  
Il biennio 2018-2019 delinea alcune novità di carattere strategico e contenutistico, che consolidano esperienze passate e punti di forza e definiscono meglio la missione e gli ambiti di azione dell’Istituzione:

— tutte le mostre in programma saranno ideate e curate dal PAC nell’ambito delle linee di ricerca che il Padiglione ha fissato per pianificare i suoi contenuti espositivi;

— con cadenza annuale, il PAC proporrà giornate di studio, approfondimento e dibattito attorno alle arti visive contemporanee legate alle esperienze espositive del PAC;
— la project room al primo piano verrà ampliata e dedicata a progetti e azioni interdisciplinari, in dialogo anche con altri contesti, sviluppando così la capacità del Padiglione di fare networking;

— annualmente e in maniera costante il PAC sosterrà associazioni di volontariato che, attraverso l’arte, realizzano progetti per promuovere l’integrazione sociale e sensibilizzare l’opinione pubblica sui valori della solidarietà.
 
LE NUOVE MOSTRE — 4 LINEE DI RICERCA  
Le mostre del biennio 2018-2019 sono organizzate su quattro precise linee di ricerca che, oltre a caratterizzare fortemente la programmazione del PAC, ne rafforzano l’identità unica all’interno del panorama attuale dell’arte contemporanea e lo collegano a degli appuntamenti programmati dalla Città e sul territorio nazionale:

— la mostra primaverile inaugura durante le settimane in cui Milano diventa vetrina internazionale con miart e Salone del Mobile e vede protagonisti i grandi nomi del panorama artistico internazionale, alcuni dei quali per la prima volta in Italia: Teresa Margolles (2018) e Anna Maria Maiolino (2019).

 — in estate si consolida la linea di narrazione nata dall’incontro con Expo2015, che esplora altri continenti attraverso l’arte contemporanea, mirando ad analizzare, senza pretesa di esaustività, le culture di specifici paesi. In questa direzione si collocano le collettive dedicate all’arte contemporanea del Brasile (2018) e del Giappone (2019).

— in autunno la mostra sarà dedicata a un artista italiano in occasione della Giornata Nazionale del Contemporaneo, promossa da AMACI Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea di cui il PAC è socio fondatore. La generazione di artisti invitati è quella nata negli anni Sessanta e, in questa occasione, un’opera verrà donata al Museo del Novecento, andando ad arricchire le collezioni civiche. In questa direzione si collocano le mostre di Eva Marisaldi (2018) e Cesare Viel (2019).

— la mostra invernale celebra i grandi maestri dell’architettura e del design italiani, ponendo il loro lavoro in relazione al PAC come esemplare monumento del nostro modernismo. Protagoniste di questo dialogo saranno le mostre dedicate ad Enzo Mari (2018) e Ignazio e Jacopo Gardella (2019).


BIOGRAFIE COMITATO SCIENTIFICO 
 
Ferran Barenblit è direttore del MACBA (Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona) e ha studiato Storia dell’Arte presso l’Universitat de Barcelona (1991) e Museologia presso la New York University (1995). Dal 2008, ovvero dalla sua apertura, dirige il CA2M Centro de Arte Dos de Mayo de la Comunidad de Madrid che si trova a Móstoles, nell’area metropolitana di Madrid. Dal 2002 al 2008 Barenblit ha assunto la direzione del Centre d’Art Santa Mònica, uno spazio che la Generalitat de Catalunya ha dedicato all’arte contemporanea. In quel lasso di tempo il Centre d’Art Santa Mònica ha presentato numerosi progetti di artisti nazionali e internazionali, come Martí Anson, Alicia Framis, Christian Jankowski, Dora García, Jiri Kovanda, Maria Nordman, Esther Partegàs e Fernando Sánchez Castillo. Dal 1996 al 1998 e dal 2000 al 2001 Barenblit è stato il capo curatore di Espai 13, alla Fundació Joan Miró, dove ha organizzato circa quindici mostre. Nel 2001 ha curato la mostra Ironia, ospitata nelle gallerie del museo dedicate alle esposizioni temporanee e concentrata sui cambiamenti radicali che si sono sviluppati nell’arte a partire dal 1960. Dal 1994 al 1996 è stato assistente curatore presso il New Museum di New York, dove ha collaborato con il direttore Marcia Tucker. È membro di: ACCA, Associació Catalana de Crítics d’Art (Commissione 2000-2002); IKT, International Association of Contemporary Art Curators (Commissione: 2011-2014); ADACE, Asociación de Directores de Arte Contemporáneo de España (Commissione dal 2007); CIMAM, International Committee for Museums and Collection of Modern Art.
 
Silvia Bignami è docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università degli Studi di Milano. Dal 2003 fa parte del comitato scientifico della rivista L’uomo nero. I suoi temi di studio e di ricerca si articolano principalmente nei seguenti filoni: il mercato e il collezionismo d’arte a Milano nel XX e XXI secolo; il dibattito artistico nelle riviste negli anni Trenta del Novecento; l’arte pubblica in età contemporanea; l’opera e la fortuna critica di Lucio Fontana. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Antimonumenti italiani tra parodia e partecipazione, in Une absence presente: figure de l’image mémorielle , Paris, Mimesis France, 2013; Estratégias monumentais nos anos 1930, in Modernidad latina. Os Italianos e os Centros do Modernismo Latino-Americano , Sao Paulo, Mac Usp, 2014; Lucio Fontana e l’artventure parigina, Milano, Scalpendi, 2014. Ha curato diverse esposizioni, tra le quali: Fuori. Arte e spazio urbano. 1968-1976 (Milano, Museo del Novecento, 2011); Anni ’30. Arti in Italia oltre il fascismo (Firenze, Palazzo Strozzi, 2012); Yves Klein Lucio Fontana, Milano Parigi 1957-1962 (Milano, Museo del Novecento, 2014).
 
Emanuela De Cecco è laureata a Genova con una tesi in storia della critica d’arte. Dal 1990 al 1998 ha lavorato presso la redazione di Flash Art, dal 1996 come capo redattore. Dal 2002 al 2005 ha lavorato alla Fondazione Sandretto di Torino occupandosi delle attività di approfondimenti alle mostre e mettendo in piedi una struttura di formazione sperimentale rivolta al pubblico. Nel 1998 ha iniziato a insegnare a Milano nell’ambito di un progetto FSE tenendo un corso sulla memoria culturale del territorio urbano. Dal 2001 al 2006 ha insegnato cultura visuale all’Università di Ferrara, nel 2004 ha avuto un assegno di ricerca. Dal 2007 è prof. associato presso la Facoltà di Design e Arti dell’Università di Bolzano. Occasionalmente svolge attività curatoriale: Maria Lai – Come un gioco , Museo d’arte Moderna, Nuoro, 2002; Tacita Dean – Baobab , Fondazione Sandretto, Torino, 2004; Passaggi a Sud Est. Storie, memorie, attraversamenti , Palazzo Massari Ferrara, 2006; Date le circostanze, nell’ambito della mostra Autoritratti, Iscrizione del femminile nell’arte italiana contemporanea, MAMBO, Bologna 2013 e Moira Ricci, Dove il cielo è più vicino , Ass. dello Scompiglio, Lucca, 2014/5. Nel 2015 è stata curatrice del CSAV presso la Fondazione Ratti del seminario condotto da Yvonne Rainer e Andrea Kleine. Tra le pubblicazioni recenti Maria Lai. Da vicino, vicinissimo, da lontano, in assenza (2015) Postmedia e nel 2016 Non volendo aggiungere altre cose al mondo. Politiche dell’arte nella sfera pubblica.
 
Iolanda Ratti si laurea in Storia dell’Arte nel 2003 presso l’Università degli Studi di Milano, anno in cui inizia a collaborare con il Comune di Milano e in particolare con il Museo del Novecento, di cui seguirà tutte le fasi fino all’apertura nel 2010. Nel 2008 consegue presso l’Università degli Studi di Milano il diploma di specializzazione con una tesi sulla presentazione e conservazione delle installazioni video, risultato anche della partecipazione al progetto D.I.C., Documentazione delle Installazioni Complesse. La sua ricerca si rivolge soprattutto alle tecniche dell’arte contemporanea e alle questioni pratiche e teoriche legate alla sua conservazione, con particolare riferimento alle installazioni e alle pratiche immateriali. Ha seguito corsi in gestione e conservazione di Nuovi Media, in particolare SOIMA (Safeguarding Sound and Image Collections) 2009 presso ICCROM, con cui collabora. Dal 2011 al 2013 ha lavorato presso il Dipartimento di Conservazione di Time Based Media presso la Tate Gallery, Londra. Dal 2013 al 2016 è stata consulente per la conservazione presso Pirelli HangarBicocca. Dal 2014 è conservatrice presso il Museo del Novecento, Milano.
 
Diego Sileo è teorico e storico d’arte, dal 2004 collabora come consulente all’attività espositiva del PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e dal 2012 ne diventa curatore, concentrando i suoi interessi sulle esperienze e sulle teorie relative alla performance e alle poetiche del corpo. Per il PAC ha realizzato, tra le altre, le mostre personali di Vanessa Beecroft, Yayoi Kusama, Franko B, Marina Abramović, Regina José Galindo, Santiago Sierra, Luca Vitone. Ha conseguito la specializzazione in arte contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano e il dottorato in arte contemporanea latinoamericana presso l’Università degli Studi di Udine. Studioso dei processi della creazione estetica in Sudamerica, ha frequentato corsi di specializzazione presso l’Università di Città del Messico (UNAM) e l’Università di Buenos Aires (UBA), e nel 2010 ha fatto parte, come unico membro europeo, del progetto di ricerca sul nuovo archivio di Frida Kahlo e Diego Rivera del Museo Frida Kahlo di Città del Messico. Ha partecipato a diversi convegni italiani e internazionali come relatore su tematiche e problematiche dell’arte contemporanea. È autore delle prime monografie di Remedios Varo (2007), Abel Azcona (2015) e Carlos Martiel (2016) e ha al suo attivo diversi saggi per riviste di settore e per cataloghi di mostre. Nel 2018 sarà il curatore della mostra di Frida Kahlo al MUDEC Museo delle Culture di Milano.
  
PROGRAMMA MOSTRE 2018
  
ARTISTI INTERNAZIONALI
29.03 – 20.05 2018
TERESA MARGOLLES a cura di Diego Sileo — Con una particolare attitudine al crudo realismo, la poetica di Teresa Margolles testimonia le complessità della società contemporanea, ormai sgretolata dalle allarmanti proporzioni di un crimine organizzato che sta lacerando il mondo intero e soprattutto il Messico, considerato uno dei paesi più pericolosi al mondo. Con una grammatica stilistica minimalista, ma di forte impatto e quasi prepotente sul piano concettuale, i lavori della Margolles affrontano i tabù della morte e della violenza, indagati in relazione alle disuguaglianze sociali ed economiche presenti attualmente in molte nostre realtà quotidiane.


TERESA MARGOLLES, Ajustes de cuentas, 2008
 
  
MONDO
04.07 – 09.09 2018
ARTE CONTEMPORANEA BRASILIANA a cura di Jacopo Crivelli Visconti e Diego Sileo — Un linguaggio diretto, all’apparenza ingenuo, ma in realtà carico di messaggi. Colori sgargianti, vivaci, forti, ai quali è affidato il compito di catturare l’attenzione. Il racconto di sogni frantumati e di aspettative deluse, ma anche di un popolo che sa conservare un sorprendente ottimismo e una grande fiducia nel futuro. Il progetto si propone di riunire una serie di lavori realizzati in Brasile negli ultimi quarant’anni, senza pretendere di costituire un ritratto del paese o della sua scena artistica, ma piuttosto riflettendo sulla loro conflittualità: gli scontri, le violenze e i soprusi politici, sociali, razziali, ecologici e culturali.

 
Runo Lagomarsino, When was Colour Invented, 2003
Paper showcase, 6 boats miniature, copper lamp, wine stopper and shelf 26x62x12 cm
 
 
ARTISTI ITALIANI
12.10 – 02.12 2018
EVA MARISALDI a cura di Diego Sileo — Fotografie, azioni, video, animazioni, installazioni, alternati a tecniche di ricamo e di disegno. I lavori di Eva Marisaldi sono caratterizzati da una lirica vena narrativa e la sua ricerca prende spunto dalla realtà, ma si concentra sugli aspetti nascosti della nostra quotidianità, analizzati attraverso il suo modo di fare arte. Un processo giocoso che si addentra nella sfera della fantasia e dell’immaginazione. Interrogandosi su tematiche quali il dialogo e la comunicazione, Marisaldi indaga le possibilità di riflessione individuale e collettiva all’interno dello spazio espositivo, rapportandosi con esso in maniera sempre puntuale e raffinata.
 
 
EVA MARISALDI, Porto fuori, 2007
 
ARCHITETTURA E DESIGN
18.12.2018 – 10.02.2019
ENZO MARI a cura dello studio Enzo Mari — Un’ampia antologica racconterà mezzo secolo di progetti del maestro indiscusso del design contemporaneo. Il percorso espositivo si snoderà attraverso le due principali linee del suo operare: quella delle opere eseguite su “richiesta implicita”, ossia nate da un richiamo personale ed interiore cui Mari ha risposto con creazioni entrate a far parte della storia dell’arte contemporanea, e quella invece delle opere su “richiesta esplicita”, per aziende, enti pubblici e imprese di produzione.
 
 
Enzo Mari, foto: Ramak Fazel
 

PROGRAMMA MOSTRE 2019
 
 
ARTISTI INTERNAZIONALI
27.03 – 09.06 2019
ANNA MARIA MAIOLINO a cura di Diego Sileo — Traendo ispirazione dall’immaginario quotidiano femminile e dall’esperienza di una dittatura oppressiva e censoria – quella del Brasile negli anni Settanta e Ottanta – Anna Maria Maiolino, italiana d’origine e brasiliana di adozione, realizza lungo il suo percorso opere ricche di energia vitale, abbracciando differenti linguaggi e media, dalla performance alla scultura, dal video alla fotografia, dall’installazione al disegno. I suoi lavori indagano i rapporti umani, le difficoltà comunicative e di espressione, percorrendo il labile confine tra un’attenzione alla fisicità e corporeità umana e la sfera intima e spirituale.
 

 ANNA MARIA MAIOLINO, Por um Fio, from Photopoemaction series, 1976
 
MONDO
26.06 – 08.09 2019
ARTE CONTEMPORANEA GIAPPONESE Mostra collettiva di artisti giapponesi contemporanei. Un mondo personale pieno di visioni suggestive e futuristiche, quasi poetiche. Le nuove generazioni di artisti giapponesi si fanno domande sulla frontiera tra immaginazione e percezione, creando un mondo onirico e delicato; in altri casi la loro peculiarità si colloca nell’originalità e nel potere delle immagini della cultura popolare giapponese, in un terreno intermedio tra tradizione e innovazione.
 
 
ARTISTI ITALIANI
12.10 – 08.12 2019
CESARE VIEL a cura di Diego Sileo — Protagonisti delle opere di Cesare Viel sono le parole e il corpo, accompagnati da diversi mezzi espressivi, tra cui prosa, performance, video, fotografia e disegni. Nella sua ricerca artistica assume particolare importanza il coinvolgimento emotivo tra il narratore e l’osservatore, attraverso un percorso fatto di pensieri e racconti. Sin dai primi anni Novanta le performance, il travestimento, le trasformazioni, il trucco, le recite o le canzoni hanno rappresentato per Viel un processo di trasmissione di sé agli altri. Addentrandosi in altri corpi e altre storie, l’artista immagina forme di soggettività altre che interpretano l’arte come momento di scambio emozionale e di relazione con la collettività. 
 
 
CESARE VIEL, Infinita Ricomposizione, 2015, Performance, installazione, dimensioni ambiente. Galleria Pinksummer, Genova.
Foto Davide Pambianchi, Courtesy Pinksummer, Genova
 
 
ARCHITETTURA E DESIGN
20.12 2019 – 09.02 2020
IGNAZIO E JACOPO GARDELLA a cura dello Studio Gardella — La mostra vuole raccontare il percorso formativo e professionale di due generazioni di architetti, ingegneri e designer: Ignazio (1905-1999) e Jacopo (1935). La documentazione cartacea e grafica reperibile presso il fondo Gardella, la biblioteca di famiglia e la corrispondenza, oltre alle carte del Centro Studi Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, consentiranno di tracciare i contorni di una tradizione professionale e di un patrimonio culturale tramandatosi lungo un secolo. Un’inedita e originale prospettiva di ricerca sull’opera architettonica e di design (elemento quest’ultimo ancora poco noto) dei due creatori del PAC.
 
  
IGNAZIO E JACOPO GARDELLA, Interno del PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano.
Foto di Guido Cataldo, 2002
 
 

PROGETTI SPECIALI 2018 – 2019
 
GIORNATE STUDIO
8.02 – 03.03 2018
UN CORPO IN PRESTITO: 4 giorni di incontri, conferenze, dialoghi e performance a cura del Comitato Scientifico del PAC — In onore di Lea Vergine, il PAC racconta le arti performative oggi, con gli interventi di artisti, curatori, critici, studiosi e con la partecipazione straordinaria dell’autrice di Body art e storie simili.
 
PER IL SOCIALE
07.03 – 13.03 2018
DA ZERO” a cura di RISCATTI Onlus — Ripartire si può, anche…da zero. Dopo aver lavorato con i senza fissa dimora, gli immigrati e i pazienti dell’oncologia pediatrica dell’Istituto dei Tumori di Milano, l’associazione di volontariato milanese RISCATTI - che dal 2014 si occupa del riscatto sociale di chi sta attraversando una fase di difficoltà nella propria vita - ha scelto di sostenere i ragazzi di Amatrice che hanno perso la casa, gli affetti e anche il Centro Giovani, punto di aggregazione raso al suolo dal sisma. In 14 stanno seguendo ad Amatrice lezioni di fotografia e fotogiornalismo, cui seguirà un concorso per eleggere tra loro il miglior “fotoreporter”. Tutti indistintamente parteciperanno poi ad una grande mostra al PAC. I fondi raccolti per mezzo della vendita degli scatti realizzati dai ragazzi saranno devoluti interamente ad un progetto per i giovani, scelto dagli stessi protagonisti della mostra.
 
GIORNATE STUDIO
28.02 – 03.03 2019
STUDI DI GENERE: 4 giorni di incontri, conferenze, dialoghi e performance a cura del Comitato Scientifico del PAC — Il PAC organizza una serie di appuntamenti che intendono focalizzarsi su come l’attuale elaborazione delle differenze di genere costituisca un elemento rilevante in relazione all’arte e, più in generale, alla cultura e alla società.
 
PER IL SOCIALE
28.02 – 03.03 2019
BULLISMO E CYBER-BULLISMO a cura di RISCATTI Onlus — Un nuovo progetto espositivo che tenterà di andare alla radice del disturbo relazionale, coinvolgendo il gruppo e la comunità, con un intervento che può prendere due diversi indirizzi tra loro fortemente interrelati: l’uno focalizzato sulla gestione dei conflitti, sulla loro esplicitazione ed elaborazione, l’altro sullo sviluppo del senso di comunità, di una convivenza solidale vista come antidoto all’insorgere di episodi di violenza.
 
 
 
 

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